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Il motore Skyactiv-X della Mazda vince il Q Global Tech Award.

 
Le innovazioni in lizza. Tra le cinque innovazioni nella shortlist, è stato il motore Skyactiv-X della Mazda ad aggiudicarsi il premio. In un’epoca di trasformazioni radicali, in cui l’elettrificazione e la guida autonoma la fanno da padroni, un propulsore termico si è piazzato davanti all’Audi A8 e al suo livello 3 di guida assistita, ai proiettori a Led Intellilux della Opel, all’ibrido multi stage della Lexus e a un altro motore, il TI-VCT della Infiniti.

Un po’ benzina, un po’ diesel. Tecnicamente, lo Skyactiv-X è un quattro cilindri due litri da 190 CV e 230 Nm. La sua unicità consiste nel fatto di essere in grado di funzionare per buona parte del suo campo di impiego con accensione per compressione, come avviene nei propulsori a gasolio. La ragione è semplice: il rendimento di un motore a benzina aumenta all’aumentare del rapporto di compressione e all’incremento del rapporto tra calore specifico a pressione costante e quello a volume costante della miscela aria/benzina. La teoria era nota, ma c’era un ostacolo: di solito le miscele molto magre non si possono usare perché la fiamma non si propaga. Soluzione degli ingegneri Mazda: utilizzare la candela non soltanto per l’accensione tradizionale, ma anche per controllare l’accensione per compressione. L’originale innovazione dello Skyactiv-X, denominata Spcci (Spark controlled compression ignition) è stata brevettata e lo scorso luglio ne abbiamo potuto sperimentare l’efficacia a bordo di una Mazda3 prototipo.

Premiato Kioshi Fujiwara. A consegnare il primo Q Global Tech Award, sono stati invitati sul palco Oleg Malov (direttore di Quattroruote Russia), Chalatchai Paphatphong (a capo di un gruppo di testate motoristiche leader in Thailandia) e Mladen Alvirovic (direttore di Sat Plus in Serbia). A ritirarlo, l’ingegner Kiyoshi Fujiwara chief technical officer di Mazda, giunto per l’occasione in Italia.

Trasformare il battito in testa. “Lo Skyactiv-X sarà il primo motore a usare la combustione HCCI (Homogeneous charge compression ignition, ndr), a quasi tutti i regimi, aumentando la coppia del 30% e raggiungendo l’efficienza energetica di un diesel”, ha spiegato Fujiwara. “Siamo partiti dallo Skyactiv-G, il nostro motore a benzina con un rapporto di compressione di 14:1 e abbiamo cambiato il nostro modo di considerare il battito in testa: non più un nemico, ma un amico da sfruttare controllando una specie di battito leggero. Ci sono voluti anni di lavoro in laboratorio, ma sono molto orgoglioso del nostro team di ingegneri che ha reso possibile questa innovazione”. Fujiwara ha voluto menzionare in particolare il contributo degli ingegneri italiani del suo team. Infine, a proposito dell’elettrificazione ha detto che “la Mazda riconosce che il cambiamento è cominciato, ma anche che gli sviluppi del motore a combustione continueranno a giocare un ruolo importante nella riduzione di emissioni di CO2”. E, infine, che “continueremo a godere del suono meraviglioso e del feeling dei motori a scoppio ancora per molti anni”.

*tratto da Quattro Ruote